Bracchi Italiani
Storia:
La storia del Bracco Italiano si perde nei secoli.
Le prime testimonianze che abbiamo di una descrizione di un cane con le sembianze di un Bracco italiano risalgono al 1300, dove Pier de' Crescenzi descrive il cane a rete, dove la prima descrizione di un cane che ferma gli uccelli al pascolo e permette al cacciatore di getta la rete su di loro e catturali.
Troviamo il bracco anche in due famose corti dell'Italia rinascimentale, ovvero quella dei Medici e quella dei Gonzaga.
Famosa è la lettera in cui Caterina de' Medici chiede al padre Lorenzo de' Medici che le vengano inviati Bracchi tutti bianchi, per avvicinarsi al branco di levrieri bianchi del Re di Francia Enrico II di Valois.
Con un salto temporale di tre secoli, dove il bracco vede un periodo florido per la razza e la sua evoluzione e diffusione nel resto del mondo, nel 1800 iniziano i problemi.
Le grandi famiglie nobili, quelle che allevavano e cacciavano con i segugi, lasciano le ville di campagna per trasferirsi nelle città, dove c'erano più opportunità e lasciano così i loro canili in mano ai contadini, che non curano altrettanto la selezione del bracco, porteranno la razza ad appesantirsi e ad avere cani linfatici con ossa spesse.
Anche i soggetti neurili dei secoli precedenti andarono perduti e divennero calmi e meschini.
Questo impoverimento della razza ha portato i cacciatori della penisola a scegliere altre razze ea portare il Bracco Italiano nelle case di piccoli e veri appassionati che cercheranno, nel 1900, di riportare il Bracco al suo antico splendore.
Alla fine del 1800, precisamente nel 1882, nasce l'Ente Cinofilo Italiano (ora ENCI) e il primo cane iscritto all'albo genealogico è il Bracco Italiano Falco.
Standard:
Aspetto generale:
Di costruzione forte e armonica con aspetto vigoroso. Preferiti i soggetti ben proporzionati e di media taglia con arti asciutti, muscoli salienti, linee ben definite nonchè testa scolpita con evidente cesello sub-orbitale, elementi questi che conferiscono distinzione alla razza.
Morfologia:
La testa deve essere angolosa e stretta alle arcate zigomatiche; la lunghezza del crani è pari a quella del muso.
La canna nasale leggermente montonina o retta. La sua lunghezza è pari alla metà della lunghezza della testa, e la sua profondità misura 4/5 della sua lunghezza
Il collo è forte , tronco-conico, di lunghezza non inferiore ai 2/3 della lunghezza della testa.
Il profilo superiore del tronco si compone di due linee: una inclinata, quasi retta, che dal garrese va all'undicesima vertebra dorsale, l'altra leggermente convessa, che si raccorda con la groppa.
La coda deve essere robusta alla radice, dritta, con leggera tendenza a rastremarsi a pelo corto. La coda naturale non deve oltrepassare in lunghezza il garretto.
La pelle è consistente ma elastica, più fine sulla testa, alla gola, alle ascelle, ed alle parti inferiori del tronco. Le mucose esterne devono essere di colore carnicino o marrone in relazione al colore del manto, mai con macchie nere.
I colori del Bracco Italiano sono : Bianco Arancio, Bianco e Melato, Bianco Marrone e Roano Marrone.
L'altezza si differenzia tra i due sessi:
Maschi dai 58 ai 67 cm
Femmine dai 55 ai 62 cm
Per maggiori informazioni riguardo allo standard consultare https://www.enci.it/media/5932/202.pdf
Carattere:
Il Bracco Italiano è un cane che sa affascinare con il suo carattere.
Giocoso e gioioso, è un cane adatto a tutta la famiglia.
Ama correre e gli spazi aperti, soprattutto in attività come Canicross, Agility e Obedience.
Cane molto intelligente, apprende velocemente la routine della famiglia e gli stimoli che gli vengono dati.
Non ha problemi con cani di altre razze o sessi, in genere si pone sempre in maniera socievole.